La mostra collettiva “Paesaggi e volti astratti” si terrà al Castello di Fourquevaux, nella regione dell’Occitania, su iniziativa del Patrilab, Laboratorio del Patrimonio del VMF 31, in collaborazione con la galleria di Tolosa Le confort des étranges.
La mostra collettiva presenta le opere di 6 pittori e fotografi: Michel Courrèges, Enrique Brinkmann, Frédéric Pauthal, Serge Allain, Jordi Isern e Amélie Chassary. I visitatori saranno accompagnati in un viaggio attraverso paesaggi e volti astratti, utilizzando tecniche e percezioni diverse. La mostra si svolge nell’incantevole cornice di uno storico castello del XIII secolo alla confluenza di due torrenti nel cuore di Fourquevaux, luogo di nascita del pittore storico Jean-Paul Laurens. Il castello, classificato, ha una storia lunga e affascinante. Un tempo apparteneva alla famiglia Beccaria di Pavia, uno dei cui membri fu ambasciatore di Caterina de Médicis. Nel XV e XVI secolo subì tumultuose trasformazioni. Un discendente della famiglia Saint Roman, erede del castello, vive ancora nella splendida aranciera, che risale al quarto quarto del XVIII secolo.
Sono lieta di poter presentare le fotografie della serie “FLORE D’AUTOMNE” di Amélie Chassary
“Amélie Chassary fotografa l’autunno in tutto il suo splendore e la sua bellezza sfolgorante. Ha la capacità di evidenziare il rapporto invisibile che abbiamo con la carne del mondo, molto prima di percepirla. E nel farlo, mette in pratica l’idea che ha della fotografia: “Cerco una confusione tra fotografia, pittura e disegno”. In questa serie, la fotografa dà alla natura e all’autunno più di una semplice visione, più di una semplice riproduzione di ciò che si vede, di ciò che vede, dà una Visione. Gli alberi e il fogliame che si intravedono nelle sue foreste dipinte sembrano sfuggire a ogni inquadratura e a ogni forma di oggettività fotografica, destabilizzando l’occhio. Utilizzando un pennello, l’artista aggiunge riflessi di pittura alle sue stampe fotografiche, trasformando le sue foreste in dipinti impressionisti. In questo modo, rafforza la preziosità della sua resa della realtà e afferma che la natura è già un “quadro vivente” da ammirare più e più volte. Nelle sue nature morte, Amélie posa il suo sguardo sui piccoli dettagli, sulla luce e sui colori. Invita la natura nell’intimità del suo studio, cercando di creare composizioni prive di teatralità, mostrando la natura effimera della foresta con fogliame che inizia ad appassire, tonalità che cambiano, frutti leggermente pungenti. Ciò che Amélie fotografa è la natura”.