Un universo poetico di storie e personaggi tratti dalla multiculturalità e dall’archeologia. Con uno stile raffinato e riconoscibile, Coquelicot, artista del ricamo, tesse collegamenti spazio-temporali nel corso della sua scrittura, invitando alla riflessione e alla fantasticheria.
Le dimensioni del gioco, del sogno, degli spazi occupati dal linguaggio e dal viaggio si mescolano per evidenziare gli elementi poetici dell’identità multiculturale del mondo e della Terra. Le sue visioni compositive catturano un senso di intimità condivisa di episodi sociali e naturali utilizzando la stratificazione di luoghi, tempi e gesti. Nella sua pratica, la ricerca di immagini pittoriche e fotografiche passate e contemporanee da cui trae ispirazione si traduce in ricamo e pittura. Le parole ricamate sono una componente fondamentale di queste opere. Coquelicot intreccia i suoi ritratti come un’allegoria della vita e del tempo che passa. Ricama pazientemente le sue opere, creando un filo di Arianna. Su pareti, vetro, tessuti, carta, questa artista multidisciplinare “ricama” con la propria linea discontinua, che sia con filo, pittura o adesivo. Il suo obiettivo è portare poesia e bellezza nel mondo.
“I miei interventi su pareti o finestre sono da considerarsi come “ricami su pareti” o “ricami su vetro”: gli adesivi, con le loro interruzioni e sintesi estreme, riproducono la linea del ricamo”. Il segno come evocazione è aperto alle infinite interpretazioni del suo lettore, in un gioco di imbricature che sottende la struttura del linguaggio della scrittura come di quello del ricamo. Nel ricamo c’è la narrazione, siamo nel tempo, nella memoria, in un antico rituale.”
La mostra romana di Coquelicot, che si terrà a febbraio presso LdG Art & Patrimoine, consisterà in diverse serie di disegni ricamati: una prima serie di paesaggi di antiche rovine, una seconda serie di ipotetici ritratti della multiculturale popolazione romana, mentre la terza serie sarà incentrata sulla lingua di Dante.