Atmosfere retrò, paesaggi di architettura modernista, piscine grafiche o montagne ondulate, toni pastello, cenni a pezzi iconici del design: la libertà creativa di Sara Bagot ci invita a immergerci in un universo minimalista ma gioioso e colorato.
Nata a Tolosa nel 1990, Sara Bagot ha oggi il suo studio ad Andorra – cullata dal silenzio venerabile delle montagne – un ambiente di lavoro non dissimile dalla sua originaria fascinazione per l’architettura. Sulla tela, l’artista adora la disciplina degli edifici le cui forme grezze e le cui linee pure rendono la villa un tempio del momento presente e della bella solitudine.
Nei suoi decori modernisti, Sara Bagot diventa Moi! Come se si tingesse di un secondo grado malizioso, l’opera di questa artista che – tra l’espressione innocente della sua pasta e una sottile autopromozione – gioca su questa firma per titillare la figura dell’artista. Una leggerezza che ritroviamo nei suoi dipinti, con un cenno ai maestri del design, attraverso la presenza discreta di pezzi iconici incastonati nelle sue composizioni di pura architettura. Mentre il rigore delle sue composizioni contrasta con la morbidezza della sua tavolozza, morbida e calda, dalla terracotta al blu pastello.
Dipinge, in modo spudoratamente audace, questo mondo astratto e figurativo che la ispira da solo. La sua pittura è diventata una fonte di evasione e di appagamento. Tornata nella sua città natale per questa mostra intitolata ARCHI_MOSTRA, Sara ci propone le sue ultime creazioni.