« La prima parola che ho detto prima della mamma è stata Ponti. »
Arte e design come eredità: Caterina Licitra Ponti è la pronipote di uno dei più grandi architetti, designer e saggisti italiani del XX secolo, Gio Ponti. Vive a Firenze ma funge da catalizzatore per gli artisti di tutto il mondo. Artista e designer lei stessa, questa giovane donna con una gran voglia di vivere segue le orme del suo bisnonno.
Gio Ponti ha messo tanto cuore nel creare una maniglia di porta, una sedia, un tavolo, un piatto, quanto nel progettare la struttura di cattedrali, edifici standardizzati o ville private. L’architetto e designer italiano ha infuso la sua generosa visione dell’arte e della vita in una ricchezza di realizzazioni italiane. Caterina Licitra Ponti ha ereditato il suo amore per la vita, le forme, i colori e le linee morbide dal suo bisnonno. Un’estetica “all’italiana” che si ritrova nelle sue opere e che ci trasporta in un passato decisamente poetico.
Un incontro con Caterina Licitra Ponti, nata nel cuore delle Gande Bellezza, ambasciatrice di Gio Ponti e istigatrice di un’influenza artistica.
La tua storia?
“Sono nata a Milano, in via Randaccio, all’ultimo piano della prima villa in stile classico che il mio bisnonno, Gio Ponti, aveva costruito per la nostra famiglia negli anni venti.
I tuoi ricordi in questa casa?
“Ho strisciato sulle piastrelle bianche e nere disegnate da Gio Ponti, ho dormito nel letto da lui disegnato, ho studiato sulla sua scrivania e ho mangiato i miei pasti dai suoi piatti e bicchieri colorati. Ho ricordi molto belli in questa casa”.
Gio Ponti per te?
“Un simbolo dell’eleganza italiana, un artista che attraverso le sue opere riunisce architettura, arte e design”.
Quali influenze hai ereditato da Gio Ponti?
“Lo scultore e pittore Fausto Melotti, il pittore Lucio Fontana, l’artista concettuale e fotografo Vincenzo Agnetti, il designer Ettore Sottsass, figura emblematica del movimento Memphis, l’artista e giornalista Massimo Campigli, il designer e fotografo Carlo Mollino, il pittore e decoratore Piero Fornasetti e l’artista Mario Merz…. Tutti loro hanno influenzato il mio bisnonno e indirettamente hanno influenzato me in seguito. Sulle pareti della nostra casa di Milano, le opere di Gio Ponti stanno accanto a quelle di tutti questi artisti italiani ispiratori. Scelti con cura dall’architetto che era Gio Ponti, c’è un vero filo conduttore, un’armonia nella scelta di queste opere. Gio Ponti ha scelto di raccoglierli nella sua casa per arredare e arricchire la vita quotidiana, ma anche per decorare le case dei suoi amici e clienti in tutto il mondo.”
Un aneddoto? Un ricordo?
“Ovunque, ricordo fogli, disegni, appunti, scritti sull’arte e sulla rivista Domus, diretta da mia nonna Lisa Ponti. Ricordo anche un continuo andirivieni di critici d’arte, galleristi, artisti, direttori di musei, uniti dal lavoro e dall’ammirazione di Gio Ponti. La prima parola che ho pronunciato prima di ‘mamma’ è stata Ponti”.
Che ruolo hai nel mondo dell’arte?
“Sono un catalizzatore per artisti e designer. Per me, catalizzare significa combinare il lavoro dei miei artisti con le tendenze del momento, aprendoli a un nuovo mondo in perpetuo movimento: quello delle gallerie, dei collezionisti, della stampa, dei musei, degli hotel e delle residenze degli artisti…
Nell’ambito della residenza Parco dei Sesi, collaboro con Giorgia Panseca per portare nuovi artisti a Pantelleria e presentarli a Terranera, una galleria all’aperto sull’isola. Mentre a Londra, alla An Effort Art Residency faccio parte del comitato artistico. Forniamo un incredibile spazio studio nel cuore di Londra, a Soho Square. In questo momento mi trovo alla residenza d’artista Mar-A-Villa sulla costa nord della Repubblica Dominicana, nel complesso Sea Horse Ranch di Amelia Fernandez Checo, la designer e architetto d’interni che ha progettato la villa; in collegamento con Altri Tempi, un’azienda di interior design situata sull’isola e fondata da Yudelka Checo, mio sponsor…
Credo che ambienti nuovi e mutevoli permettano agli artisti di fiorire, di dialogare, di mettersi in discussione e di evolvere nel loro lavoro.
Qual è il tuo processo creativo?
“Mi piace essere nel momento, toccare letteralmente la realtà disegnando su tele, fogli, tovaglie o anche oggetti come le anfore di ceramica”.
Una scoperta artistica che ti affascina?
“Ho preso a cuore la lezione di Gio Ponti: custodire il momento presente guardando al futuro… Oggi gli NFT – Non Fungible Tokens – mi affascinano, così come il legame invisibile tra arte e tecnologia”.
Un film in cui potresti vivere?
“Sono stata qualche settimana fa a Gstaad, un piccolo villaggio svizzero, e ho partecipato a un casting per il nuovo film di Roman Polanski – quindi spero questo!”
INFORMAZIONI PRATICHE
caterinalicitra.com
Crediti © Caterina Licitra Ponti 2022 testo – Caroline Duperray
LdG Arte e Patrimonio