Poesia di forme e colori, morbidezza e autenticità italiana.
Vi presentiamo la ceramista Paola Paronetto.
Dal suo studio, la ceramista veneta scolpisce pazientemente l’argilla, dando vita a una serie di creazioni singolari e contemplative che ricordano i quadri di Giorgio Morandi.
La collezione che l’ha resa famosa? Bottles: una serie di bottiglie colorate, pezzi grezzi ma delicati che sembrano fatti di cartone o di tessuto.
Nel suo studio, Paola Paronetto lavora su armonie di colore ed esplora il campo delle possibilità attraverso una varietà di materiali dai molteplici spigoli. Al confine tra arte e design, Paola realizza ogni pezzo a mano. La sua ricerca sperimentale e l’amore per la natura la portano a lavorare con texture malleabili e piacevoli al tatto. Il suo segreto? Mescolare la pasta di carta, le fibre di cotone e di lino con la terra per creare oggetti decorativi tanto estrosi quanto funzionali.
L’artista italiana ci parla del suo amore per le forme e i colori, del suo desiderio di natura selvaggia e della sua passione per le nature morte. Incontra un’artista italiana con un gesto creativo unico.
Il suo stile in poche parole ?
“È molto difficile descrivere il mio stile in poche parole perché siamo tutti complessi e abbiamo molte sfaccettature, ma se dovessi sceglierne 3 sarebbero leggerezza, serenità e fantasia.”
Cosa ha influenzato e plasmato il suo gusto ?
“Penso di essere stato influenzato da tutto ciò che ho vissuto, dai film che ho visto, dai libri che ho letto, dai viaggi che ho fatto, dalle persone che ho incontrato, dalla mia famiglia, dalla natura e dai paesaggi che mi circondano. Tutti hanno avuto un ruolo nel formare chi sono e cosa amo.”
Da dove nasce la sua passione per la ceramica ?
“Da bambina amavo giocare con l’argilla da modellare. Mi piaceva sentirla tra le mani e provare la gioia di creare in un modo così tattile. Sono stata naturalmente attratta dall’argilla per queste stesse proprietà. Amo la sensazione dell’argilla tra le mani e creare forme con questo materiale mi dà grande gioia.”
Qual è il suo processo creativo ?
“È strano chiamarlo ‘processo’ per me, perché è completamente spontaneo. Ho un’idea per una forma che mi sembra interessante, poi penso a come potrei realizzarla, utilizzando le competenze e le conoscenze che ho acquisito lavorando con la carta-argilla (argilla-carta).”
Quali tecniche utilizza per creare ?
“Lavoro quasi esclusivamente con le tecniche della carta-argilla, tecniche che ho perfezionato nel corso degli anni. Cambiano e si evolvono continuamente, perché cerco di adattare il materiale per aiutarmi a raggiungere i miei obiettivi. Mi piace tagliare e mettere insieme i pezzi finiti per creare forme nuove e più complesse. È davvero emozionante vedere fino a che punto posso spingere il materiale per ottenere risultati più grandi e più audaci.”
Qual è la sua gamma di colori preferita ?
“Amo tutti i colori, ma i miei preferiti sono i pastelli e i toni più chiari.”
Qual è il materiale che preferisce lavorare ?
“L’argilla è sempre stato il mio materiale preferito, ma direi che qualsiasi mezzo morbido e malleabile mi interessa.”
Una forma che la rende creativa ?
“Tutte le forme in natura sono meravigliosamente ispirate, ma credo di essere più attratta dai fiori. Infatti, troverete questa forma nelle mie varie collezioni di pasta di carta.”
Un luogo in Italia che la ispira?
“Amo il mio Paese e c’è bellezza ovunque in Italia, in ogni regione. Detto questo, mi piacciono particolarmente i paesaggi toscani in estate.”
Artisti che la ispirano ?
“Sono particolarmente affezionato all’artista visivo italiano Alberto Burri, al pittore Mark Rothko, al regista tedesco Wim Wenders e al fotografo italiano Roberto Kusterle.”
Quali sono i suoi progetti attuali ?
“Attualmente sto lavorando a una serie di nuovi progetti, ma per lo più si tratta di tradurre ed estendere il mio amore per le texture ad altri materiali, creando nuovi prodotti finiti che spero possano completare le collezioni esistenti e ispirare coloro che apprezzano il mio lavoro.”
Quale sarebbe il progetto dei suoi sogni ?
“Il mio sogno sarebbe costruire uno studio che includa le mie forme nell’architettura, in modo che il mio lavoro si rifletta anche all’esterno della struttura. È un grande sogno, ma chissà… un giorno.”
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