Pittura intuitiva, fusionale, selvaggia. Il colore come linguaggio al servizio della luce.
Vi presentiamo l’artista autodidatta Heather Chontos.
L’artista newyorkese Heather Chontos ha un lessico pittorico singolare: una frenesia di forme organiche, una tavolozza di colori saturi, forti, nitidi, acidi ed esaltati. Combina motivi e forme eclettiche con colori vibranti con naturalezza.
Vero e proprio genio del colore, l’artista si destreggia tra discipline e mezzi. Dalla scultura alla pittura, propone mix gioiosi e infiniti di colori e materiali applicati in modo non convenzionale. Heather esplora liberamente diversi supporti come la tela, il legno, i tessuti, il cartone… Il risultato? Dipinti di grande intensità dove si scontrano forme colorate, una pittura che risveglia i sensi, invita a cambiare scenario e ad esplorare. La sua forza? La libertà di movimento, la completa immersione nel mezzo, i gesti che legano i colori tra loro.
La carriera di Heather Chontos è ibrida e riflette la molteplicità dei media con cui sperimenta. Da New York, dove ha tenuto numerose mostre, a Parigi, dove è rappresentata dalla Galerie Tourette, passando per Barcellona, Londra, Los Angeles e Brescia in Italia, dove ha soggiornato nella residenza di Palazzo Monti. L’artista si è stabilita per un periodo nel sud-ovest della Francia prima di realizzare il suo sogno trasferendosi in Portogallo, dove attualmente sta costruendo una nuova casa-studio da un rudere.
Frizzante e accattivante, Heather Chontos deve il suo successo tanto al suo stile esuberante quanto alla sua personalità solare. Incontra un’artista internazionale alla ricerca della bellezza e della luce.
Il suo stile in breve ?
“Credo di poter descrivere il mio stile come espressionismo astratto, ma penso anche che ci siano elementi di arte popolare che entrano in gioco con i materiali che uso. Lo definirei più una combinazione di stili.”
Qual è il suo processo creativo ?
“Il mio processo creativo è intuitivo e guidato da un forte impulso interno.”
Da dove nasce la sua passione per il colore ?
“Non lo so, è innata, mi viene naturale.”
Quali artisti e movimenti artistici la ispirano ? Dove trova la sua ispirazione ?
“Non mi ispiro molto ad altri artisti, li apprezzo molto, ma sono più ispirato dalla natura e da una forza interna che ribolle dentro di me.”
Quanto sono importanti il colore e la luce nel suo lavoro ?
“La luce è colore, quindi la luce è tutto nel mio lavoro, è la sostanza che la mia arte cerca di incarnare.”
Quale tecnica pittorica utilizza ?
“Non uso pennelli. Mi piace usare carte di plastica sottili e dure per applicare la pittura sulla superficie. È un’applicazione più diretta che mi permette di controllare meglio la consistenza e la saturazione del colore, indipendentemente dalla superficie su cui sto lavorando. Mi piace molto anche lavorare con i bastoncini ad olio, non pastelli ma pigmenti ad olio, che sono diventati parte integrante del mio lavoro. Mi piace lavorare il più direttamente possibile con i miei materiali, a volte solo con le dita. Per me è un processo fisico e i pennelli sono d’intralcio.”
Quali sono i suoi progetti al momento ?
“Ho alcuni meravigliosi progetti di installazione e opere site-specific. Uno è un dipinto che sarà realizzato direttamente su un grande soffitto a travi in una residenza storica privata a Parigi, in Francia, e un’altra installazione su un muro intonacato originale a Valence, in Francia.
Sto anche progettando e costruendo una nuova casa e uno studio nella zona rurale del Portogallo orientale, nella regione di Marvao. È il sogno di una vita e sono molto entusiasta di immaginare questo nuovo progetto.”
Quale sarebbe il progetto dei suoi sogni ?
“Mi piacerebbe creare un’installazione in un museo, un’installazione integrata nelle pareti dell’edificio stesso.”
Qual è la sfida per un artista oggi ?
“Credo che la sfida per gli artisti in questo momento sia quella di avere una voce che venga presa sul serio. Il mercato è così saturo e l’offerta di ‘arte e artisti’ è così diffusa che è difficile distinguere l’autenticità.
Sento che la vera natura di un artista che vive e lavora ha una validità che sembra essere spazzata via da tutta questa saturazione. Penso che l’arte debba essere presa sul serio come parte della cultura, non solo come parte del mercato e del commercio.”