Julien Drach ci accompagna in un viaggio nel tempo. Incontra un uomo che ama la Grande Bellezza.
Fotografie intrise di delicatezza, con riferimenti all’antichità e ai classici: sono queste le note che compongono la partitura stilistica del fotografo Julien Drach.
L’artista francese ha un occhio di riguardo per i dettagli e la sostanza. Residente nel 2018 nella prestigiosa Villa Medici, Julien Drach ha catturato l’essenza di Roma e la sua eterna bellezza attraverso una serie di scatti.
Il suo processo creativo? Guardare tutto come se fosse la prima volta. È un processo che ricorda il cinema classico che Julien ama tanto.
Incontrate uno spirito libero nel suo studio nel cuore della Città della Luce. Una passeggiata stimolante tra polaroid, negativi, stampe di grande formato e pellicole in bianco e nero.
Da dove nasce la sua passione per la fotografia e cosa ha influenzato il suo gusto ?
“La passione per le immagini l’ho avuta fin da bambino. Sono cresciuto in una famiglia – la famiglia Guillaumond – appassionata del mondo del cinema. Io stesso sono stato attore per molti anni. È stato dietro la macchina da presa che sono sbocciato e ho potuto dare sfogo alla mia creatività, molto più che davanti a un obiettivo.”
Cosa cerca di mostrare ed esprimere attraverso le sue foto ?
“Ciò che cerco di esprimere attraverso le mie foto, e ciò che mi emoziona particolarmente nella fotografia, è l’invisibile piuttosto che il reale. Cerco sempre di mostrare ciò che sta dietro le quinte, per lasciare più spazio all’immaginazione.
Mi piace anche la perdita di punti di riferimento, di temporalità, di luogo, ed è tutta questa ricerca di estetica che mi interessa attraverso la fotografia. Non sono un tecnico della fotografia, tutt’altro. Semplicemente scatto le foto che vorrei dipingere se ne avessi il talento.”
Da dove nasce il suo fascino per l’antico ?
“Curiosamente, non mi sento consapevolmente affascinato dall’antico, anche se il mio lavoro italiano è molto ispirato all’estetica dell’antico. La mia attrazione per questi soggetti classici e antichi è quasi inconscia.”
Qual è il suo rapporto con l’Italia ?
“Il mio rapporto con l’Italia è quasi fusionale. È il Paese in cui mi sento più a casa, quello in cui trovo maggiore ispirazione. Anche se alcune città mi ispirano più di altre, mi sento molto più vicino a Roma, per esempio, che a Firenze. Anche se Firenze è una città affascinante per alcuni, io vi trovo meno ispirazione.”
Chi sono gli artisti, gli scrittori e i registi che la ispirano ?
“Mi ispirano molto i cineasti, le sfilate di alta moda di Christian Lacroix degli anni ’90 e gli artisti e gli scrittori. Mi piace in particolare il lavoro del pittore, fotografo e cineasta americano Emmanuel Radnitsky, noto anche come Man Ray, e le opere poetiche di Jean Cocteau.
Anche il lavoro dei fotografi contemporanei Sarah Moon, Paolo Roversi, Deborah Turbeville e Saul Leiter mi tocca e mi ispira. Ho un immenso rispetto e ammirazione per il loro lavoro.”
Quali sono i suoi prossimi progetti ?
“I progetti sono tanti… nuove serie italiane e serie su luoghi atipici e poetici.
Attualmente sono in corso tre mostre in tre capitali europee: “Shades of Rome” al Connolly di Londra, opere della serie “Roma” a Shirin The Space di Milano e la mostra “saison archéologique” alla Tourette di Parigi.
Tutti i miei lavori sono in mostra permanente sul mio sito web e invito regolarmente gli appassionati di fotografia a venire a vedere le mie ultime immagini nel mio appartamento-studio vicino ai Jardin du Luxembourg !”
Quali sono le problematiche degli artisti di oggi ?
“Il problema dell’artista è sempre lo stesso: la libertà di poter creare ed esprimersi liberamente.
Potersi esprimere liberamente è vitale per un artista. In Francia abbiamo la fortuna di avere una grande libertà di espressione in un Paese libero, e questa a volte è una benedizione che come artisti dimentichiamo e tendiamo a dare per scontata…”
INFORMAZIONI PRATICHE
Crediti © 2023 texte – Caroline Duperray
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