MINIMALISMO PURO, UN’ODE ALLA BELLEZZA GREZZA E PRIMITIVA DEL MATERIALE. DAL MARMO AL TRAVERTINO, UN’ECO IN ITALIA. INCONTRO CON UN DESIGNER AMANTE DELLA NATURA, MAESTRO DELL’UPCYCLING.
Nato dall’incontro tra Denis Riocreux, un marmista con tre generazioni di know-how, e Dominique Trapp – che ama essere chiamato Dom da tutti – un designer amante della natura, Neolithique guarda il materiale in modo nuovo. Questa azienda patrimonio vivente, un luogo di artigianato e di know-how, una vera e propria biblioteca di pietre naturali, offre una seconda vita al marmo e alla roccia usati.
È a Cagnes-sur-Mer, nel cuore della Marbrerie Provençale francese, che Dom va a caccia di frammenti di marmo e roccia che altrimenti sarebbero abbandonati al loro destino. Qui, nulla si perde, tutto si trasforma! Il designer crea oggetti volutamente minimalisti per evidenziare la bellezza naturale del materiale. La nozione di upcycling che lo guida assume qui il suo pieno significato, per dare forma a oggetti utili ed esteticamente forti.
Dagli scarti riciclati al marmo agli oggetti di design, Neolithique ci trasporta in un mondo decisamente poetico. Ci dice Dom.
La genesi de Neolithique ?
“Ho deciso di scrivere Neolithique alla maniera francese finendo la parola con -que e senza accento, è più universale. All’inizio del progetto, durante le prime settimane il nome che mi sembrava ovvio era “Someone trash another one treasure” era la mia sensazione profonda quando arrivavo alla fabbrica di marmo la mattina. Poi, seguendo il desiderio del mio partner Denis Riocreux di parlare francese, il progetto è diventato “Déchet des uns trésor des autres”. La lunghezza del nome non mi ha dato fastidio, al contrario, ma iniziare con “déchet” mi ha dato un po’ più fastidio. Dopo qualche settimana dalla scoperta della fabbrica di marmo, il significato del progetto mi è diventato chiaro. Avevamo intenzione di offrire oggetti che proponevano un nuovo modo di guardare la roccia, etimologicamente il neolitico era un abbinamento perfetto.”
La tua pietra preferita ?
“Quando lavoro con un materiale creativo, tendo a usarlo in modo compulsivo per un periodo. Esplorare le sue possibilità, scoprire le sue virtù, esaltarle, ingrandirle quanto la mia immaginazione mi suggerisce. Spesso, dopo questo periodo, scopro “il mio nuovo preferito” e il ciclo ricomincia. Mi piace anche riscoprire una vecchia passione e aggiungere alcune variazioni. Al momento la mia roccia preferita è il travertino romano per la sua apparente fragilità che nasconde una durezza impressionante, il suono cristallino che produce quando viene lavorato e il suo bianco infinitamente morbido.”
Da dove viene la tua ispirazione ?
“La natura mi ispira. La geometria delle cristallizzazioni, le armonie delle associazioni di colori dal mare alle montagne, la precisione dei tagli in una foglia d’albero, tutto questo mi ispira. Mi piace anche essere un canale, lasciare che le mie mani mi sorprendano.”
L’Italia la influenza nel tuo processo creativo ?
“L’Italia è molto vicina, proprio oggi pomeriggio stavo ammirando la tavolozza di colori di Place Masséna a Nizza che era italiana. Quindi sì, credo che l’Italia abbia una grande influenza sul mio lavoro. Ci vado ogni volta che ne ho l’opportunità, gran parte della mia famiglia è di lì…”
Una gamma di colori che ti ispirano oggi ?
“Ho scritto molto sui colori e nel processo, tutti mi hanno sedotto a modo loro. Con le pietre, sono ancora sorpreso, alla svolta di un blocco da una fetta di verde della foresta pluviale amazzonica, un profondo blu Macauba o questo rosso francese sgargiante.”
Un pezzo iconico del design ?
“Il tavolo ETR (Elliptical Table Rod Base) meglio conosciuto come tavola da surf, progettato dal designer americano Charles Eames, al quale renderò presto omaggio realizzandolo in un assemblaggio di marmo.”
L’architetto che costruirebbe la casa dei tuoi sogni?
“Sogno così tanto che ci vorrebbe molto… ma darei volentieri carta bianca all’architetto francese di origine italiana Rudy Ricciotti.”
Qualche progetto futuro ?
“Tanti quaderni… gioielli, pietre preziose, oggetti quotidiani in marmo, anfore 2.0 in travertino, una scacchiera molto upcycled, lampade, tavoli, mensole…”
Qualche collaborazione futura ?
“Ho un appuntamento domani con un designer di profumi per fare insieme una piccola serie di oggetti di marmo che diffondano le sue creazioni.”