Una edizione femminile, surrealista e impregnata, tra sogni e immaginazione. Le mostre e gli artisti da non perdere alla Biennale di Venezia 2022.
In omaggio al libro di Leonora Carrington, figura di spicco del movimento surrealista, la Biennale d’arte contemporanea di Venezia, intitolata Il Latte dei Sogni, torna dal 23 aprile al 27 novembre 2022.
Un vento creativo quasi magico soffia sulla laguna di Venezia. La Serenissima si trasforma in un laboratorio artistico e creativo su palafitte. Dall’Arsenale ai Giardini ai padiglioni internazionali, la mostra si snoda e mette in mostra il lavoro di 213 artisti di tutto il mondo.
Questa attesa edizione, diretta dalla curatrice Cecilia Alemani, è divisa in tre sezioni: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; i legami tra il corpo e la Terra; il rapporto tra le persone e le tecnologie. Questa edizione è posta sotto il segno dell’immaginazione e dell’inconscio, della ricostruzione di un mondo nuovo e più armonioso.
È l’evento artistico imperdibile del 2022, con un’edizione tanto impegnata quanto coinvolgente. Diamo un’occhiata agli artisti che ci hanno lasciato il segno.
Simone Leigh, all’Arsenal e al Padiglione Americano
Questa 59esima Biennale darà un posto d’onore alle donne artiste – 80% degli espositori sono donne – alle minoranze e ai popoli indigeni.
Il Leone d’oro della Biennale di Venezia, la scultrice afroamericana Simone Leigh, è diventata un simbolo di questa edizione femminile. Le sue opere monumentali, quasi autorevoli, traggono ispirazione dalle culture africane e caraibiche e onorano le lavoratrici afroamericane in una società ereditata dalla schiavitù.
Sonia Boyce, nel padiglione del Regno Unito
Nello stesso spirito di Simone Leigh, l’artista britannica nera Sonia Boyce ha vinto il Leone d’oro per la partecipazione nazionale. L’artista, che è esposta nel padiglione del Regno Unito, presenta una video installazione in cui cinque musiciste nere giocano al gioco dell’improvvisazione musicale. Le voci di queste donne con i loro timbri unici ci guidano attraverso il padiglione e ci immergono nell’universo dell’artista. Le voci si rispondono a vicenda e si fondono fino a creare un’armonia perfetta. L’artista propone una lettura della storia attraverso il suono, e ci invita a un’esperienza sensoriale immersiva. Da non perdere.
Zineb Sedira, al padiglione francese
Nel padiglione francese, l’artista visivo Zineb Sedira torna indietro nel tempo e celebra il potere del cinema tra Venezia, Algeri e Parigi. Per l’occasione, l’artista ha girato estratti di film come L’Étranger di Luchino Visconti e La Bataille d’Alger di Gillo Pontecorvo. Un omaggio sincero al potere emancipatore del cinema.
Gian Maria Tosatti, al padiglione italiano
Il padiglione italiano presenta l’artista Gian Maria Tosatti, con la sua Storia della Notte e Destino delle Comete, un’installazione in situ alle Tese delle Vergini, che guarda al fragile equilibrio tra uomo e natura, etica e profitto, sviluppo sostenibile e territorio.
Francis Alÿs, al padiglione del Belgio
Nel padiglione del Belgio, l’artista multidisciplinare Francis Alÿs fa giocare i bambini del mondo con un progetto intitolato The Nature of the Game. I bambini di tutto il mondo sono filmati mentre giocano, in particolare in Congo, confrontando il suo paese, come Simone Leigh, con l’eredità del suo passato coloniale.
Danh Vo, Isamu Noguchi, e Park Seo-Bo alla Fondazione Querini Stampalia
I tre artisti occupano tutti gli spazi del palazzo della Fondazione Querini Stampalia. Un vero e proprio viaggio tra passato e presente, la mostra riunisce l’antichità, la modernità e il periodo contemporaneo e mette in evidenza l’architettura labirintica del palazzo. Un momento fuori dal tempo a Venezia.
Claire Tabouret, I am spacious, singing flesh al Palazzo Cavanis
Questa mostra è dedicata all’artista multidisciplinare francese Claire Tabouret, rappresentata dalle gallerie Almine Rech e Perrotin. Attraverso 25 dipinti, sculture, fotografie e video, l’artista ci invita a esplorare il suo universo figurativo. L’espressione di questi corpi e volti colorati intriga e affascina il visitatore.
Marlène Dumas, al Palazzo Grassi
Le opere dell’artista Marlène Dumas adornano le pareti di Palazzo Grassi in occasione di una nuova mostra retrospettiva dedicata all’artista sudafricana. Estasi, erotismo, paura, sofferenza, disperazione, questi sono i temi preferiti dall’artista che si trovano in tutta la mostra. Marlène Dumas ci porta in un viaggio nelle profondità delle emozioni umane attraverso i suoi volti dalle espressioni intense e la sua tavolozza di colori che trasportano e affascinano. Una mostra monografica con un originale percorso dedicato all’intera produzione pittorica dell’artista da scoprire a Palazzo Grassi.