SPERIMENTAZIONE POETICA E GIOCO DI FORME.
UNA CELEBRAZIONE DEL DESIGN E DEL SUO RAPPORTO CON LA LUCE, L’ATMOSFERA E LA PERCEZIONE.
Eleni Petaloti e Léonidas Trampoukis si sono incontrati sui banchi dell’Università di Atene e da allora non si sono più lasciati. Un incontro che risuona ancora oggi, a più di dieci anni dalla creazione del loro studio Objects of Common Interest.
Con base tra Atene e New York, il duo gioca con i materiali e i colori. Insieme, Eleni e Leonidas reinventano gli oggetti di uso quotidiano. Il loro lavoro presenta un approccio intuitivo alla creazione di oggetti e spazi ispirati da ciò che descrivono come momenti di semplicità sconosciuta.
I pezzi del duo si distinguono per il volume imponente e la tonalità luminosa. Legno, vetro, resina, marmo, materiali traslucidi, colori pop e pastello, forme semplici: sono queste le note che danno forma alla partitura stilistica di Objects of Common Interest.
Rappresentato dalla galleria Nilufar di Milano, il duo sta attualmente lavorando a un numero crescente di progetti in Italia. Un duo promettente con il vento in poppa.
Il suo stile in poche parole?
“Ci piace lavorare in diverse direzioni e a diverse scale, non ripetiamo i lavori precedenti in variazioni, piuttosto vediamo ogni progetto attraverso il suo nuovo contesto.
Astrazione è un termine che usiamo spesso, perché descrive la nostra sensibilità verso forme e progetti aperti all’interpretazione. Per esempio, quest’anno a Milano abbiamo avuto tre progetti, tutti completamente nuovi in relazione tra loro: la mostra New Forms Of Iridescence al Nilufar Depot con un nuovo tipo di resina iridescente fatta a mano, una fontana pubblica gonfiabile all’Alcova e la collezione Moiré con CC tapis.
C’è un filo conduttore sottile nelle nostre menti, che si esprime attraverso l’astrazione di idee complesse in forme semplici e progetti articolati.”
Come vi siete conosciuti?
“Ci siamo conosciuti in Grecia, all’università, due anni prima di trasferirci insieme a New York. Abbiamo seguito gli stessi percorsi, ma non contemporaneamente, finché le nostre strade si sono incrociate.”
Qual è la sua tavolozza di colori preferita?
“Ultimamente, viola, rosa, beige, blu scuro, grigio e marrone.”
Qual è il suo materiale preferito?
“Non lo facciamo, ogni volta che c’è una nuova ossessione esploriamo o selezioniamo un materiale in base alle sue proprietà e al suo impegno per il concetto di un progetto.”
Quali sono i suoi progetti attuali?
“Dalla scala più piccola a quella più grande, in Relativity of Color abbiamo rielaborato una serie di stoviglie in vetro e resina acrilica, un vecchio progetto che era in pausa da tempo, una serie di tavoli in resina nel nostro nuovo studio di fabbricazione nel porto del Pireo ad Atene, un’installazione d’arte pubblica, un parco giochi e un’estensione architettonica di una casa a schiera a Brooklyn.”
Il design italiano ispira il suo lavoro?
“Come studenti di architettura, abbiamo studiato da vicino la storia del design italiano prima ancora di sapere che ci saremmo occupati di design. È un riferimento molto radicato e quindi l’ispirazione è inevitabile, ma non è diretta.”
INFORMAZIONI PRATICHE
Crediti © 2023 texte – Caroline Duperray
LdG Art & Patrimoine