Atmosfera retrò, case d’architetto dallo spirito anni settanta, spirito di piscina, piscine grafiche e pure, la libertà creativa di Sara Bagot ci invita a tuffarci nel suo universo gioioso e colorato.
Ai margini delle sue spiagge assolate, Sara Bagot si trasforma in Moi. !
Nata a Tolosa, la giovane artista ha ora uno studio ad Andorra, un ambiente di lavoro che richiama la sua originale fascinazione per l’architettura. Sulla tela, l’artista adora la disciplina degli edifici le cui forme grezze e le linee pure fanno della villa con piscina il tempio del momento presente e della bella solitudine. Nel 2016, Sara ha deciso di condividere il suo lavoro. Da allora, ha moltiplicato le sue mostre e collaborazioni con la speranza di unire l’arte alla nostra vita quotidiana. È con questo spirito che l’artista sta preparando la sua futura mostra che si terrà a Roma presso LdG Art & Patrimoine.
Nell’incavo delle sue onde pastello, Sara ci invita a fermarci per un momento. Immergiti nel mondo vibrante e onirico di Moi, che ha un’atmosfera alla David Hockney. Testa per l’estate imminente !
Le parole chez meglio ti descrivono ?
“Dolcezza, gioia, amore, sole, oceano.”
La genesi di Moi. ?
“È vero che la gente mi chiede spesso perché Moi ? Da bambino dipingevo già, mi piaceva imitare Van Gogh; il lavoro della sua tavolozza, la sua tecnica mi affascinava. Un giorno, ho dato un quadro a mia nonna e lei mi ha detto: “Sara, devi firmare il tuo quadro, altrimenti come facciamo a sapere chi l’ha fatto ?” Così l’ho ingenuamente firmato “Moi“. Da allora è rimasto.”
Cosa ha influenzato e formato il tuo gusto ?
“I miei numerosi viaggi hanno influenzato il mio gusto e la mia arte. Anche l’amore per l’architettura. Da bambina sognavo di fare l’architetto e avevo già questa ossessione per le piscine.”
Da dove trae la sua ispirazione ?
“Traggo la mia ispirazione dai viaggi, in Marocco, in Italia, nei Paesi Baschi dove vado regolarmente. Colleziono anche riviste di decorazione come AD o Milk, che mi ispirano ogni volta un po’ di più.”
Un materiale preferito ?
“Calcestruzzo. Certo, è un materiale molto freddo, ma per me è un materiale che può essere mescolato con tutto. Il suo colore e le sue variazioni permettono di installarvi qualsiasi opera.”
Un pezzo iconico del design ?
“Il divano Togo di Ligne Roset. Un divano di punta, creato per la prima volta nel 1973 dal talentuoso Michel Ducaroy.”
Una tavolozza di colori che ti ha sempre seguito?
“La palette con cui mi piace lavorare di più è un mix tra terracotta, terra di Siena, toni ocra e rosa e devo ammettere che è la mia preferita. Ma mi piace anche adattare la mia tavolozza ai luoghi e alle città che dipingo.”
Qual è il progetto che ti occupa di più al momento ?
“Attualmente sto preparando diverse mostre, una delle quali sta occupando la maggior parte del mio tempo. È a Roma che esporrò a LdG Art & Patrimoine. Saranno esposti una ventina di dipinti e oggetti. Al momento, sto lavorando sui miei schizzi e disegni per metterli in pittura. Inizio anche a dipingere le grande piutture molto inspirate architettura italiana iconica. Tutto il mio tempo attuale è consecrato a questa mostra”
Quali sono le ispirazioni per questo progetto ?
“Ciò che ispira questa mostra è prima di tutto il mio viaggio a Roma, i suoi colori e la sua vita. Le mie origini italiane da parte di mio padre, la Dolce Vita e il cinema italiano.”
I tuoi ultimi preferiti in campo artistico?
“Sarah Espeute, ultima mostra a Roma, presso LdG Art & Patrimoine, lo scorso settembre.”
Un luogo particolarmente creativo ?
“Il mio studio, molto semplicemente. Mi piace passarci più tempo possibile. Anche se non sto dipingendo, sono lì. Leggo, elaboro le mie e-mail, preparo i miei progetti…”
Una scenografia di un film che ti ha colpito ?
“Non vi sorprenderà se rispondo La Piscine, con Romy Schneider, Alain Delon e Jane Birkin. I suoi colori, le sue scene e la delicatezza del film mi hanno sempre turbato e ispirato.”
INFORMAZIONI PRATICHE
Crediti © 2022 testo – Caroline Duperray
LdG Art & Patrimoine