Dalle Procuratie Vecchie alla Chiesa di San Giorgio, dalla Fondazione GIORGIO Cini al Negozio Olivetti: i luoghi INSOLITI e le mostre imperdibili della Biennale di Venezia.
In omaggio al libro di Leonora Carrington, figura di spicco del movimento surrealista, torna fino al 27 novembre 2022 la Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, intitolata Il Latte dei Sogni. Ogni anno, la Biennale di Venezia accoglie più di 500.000 visitatori per diversi mesi. Questo la rende la più grande mostra d’arte del mondo!
Un vento creativo quasi magico soffia sulla laguna di Venezia. La Serenissima si trasforma in un laboratorio artistico e creativo su palafitte. Dall’Arsenale ai Giardini, fino ai padiglioni internazionali, la mostra si snoda e presenta le opere di 213 artisti provenienti da tutto il mondo.
Per l’occasione, siti storici e palazzi emblematici della città aprono le loro porte al pubblico, gli artisti investono questi gioielli architettonici per creare un dialogo tra arte antica e contemporanea. Galleristi ed espositori rivelano al mondo un aspetto decisamente moderno di Venezia.
Una tappa delle vostre vacanze estive? Per questa seconda parte: decifrare i luoghi e le mostre insolite da scoprire durante la Biennale.
1. Il Padiglione Italia, Tese delle Vergini
Valentino ha deciso di sponsorizzare quest’anno il Padiglione Italia e di sostenere così l’artista Gian Maria Tosatti. Per la prima volta, il padiglione è dedicato a un singolo artista. L’artista italiano presenta un’installazione site-specific alle Tese delle Vergini. Intitolata Storia della Notte e Destino delle Comete, l’installazione analizza l’equilibrio precario e conflittuale tra uomo e natura, sviluppo sostenibile e territorio, etica e profitto. Una sfida riuscita per Valentino, che da sempre genera scambi culturali tra mondi diversi, come l’architettura, la moda e l’arte.
2. Le Procuratie Vecchie
L’enorme palazzo, che confina con la mitica Piazza San Marco, ha aperto le porte al pubblico per la prima volta nei suoi 500 anni di storia dopo 5 anni di lavori. Il pubblico potrà entrare nella galleria per scoprire una retrospettiva della scultrice americana Louise Nevelson (1899-1988), che ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia del 1962. La mostra si svolge in nove sale, il cui restauro è stato realizzato da David Chipperfield Architects Milano. La mostra presenta i suoi eleganti collage di legno degli anni Cinquanta e le sue iconiche costruzioni in bianco e nero.
3. Lo Spazio Louis-Vuitton Venezia
Come evento collaterale alla mostra La couleur en fugue, in programma dal 4 maggio al 29 agosto a Parigi, l’Espace Louis-Vuitton Venezia presenta una nuova installazione dell’artista Katharina Grosse. Appositamente creato per l’Espace Louis Vuitton Venezia con un decoro nero che occupa gran parte del pavimento e delle pareti, Apollo immerge gli spettatori in un’atmosfera misteriosa e colorata e apre le porte a un mondo onirico in cui le percezioni sensoriali e fisiche vengono stravolte.
4. La chiesa di San Giorgio
La Chiesa di San Giorgio presenta un’installazione interattiva dell’artista libanese-canadese Mouna Rebeiz. La sua reinterpretazione dell’iconografia dei 22 arcani maggiori dei tarocchi mescola armoniosamente dipinti di antichi maestri e motivi della cultura popolare. Gli spettatori premono una parete del puzzle e attivano l’illuminazione di quattro carte, dando vita a una profezia personalizzata. Questo connubio tra divinazione e intelligenza artificiale si chiama indovino, dal nome del personaggio secondario dell’opera Giulio Cesare di Shakespeare. L’ambientazione si presta perfettamente a questo scopo, poiché l’artista ha voluto contrapporre il lato esoterico della chiesa alla materialità dell’alluminio, il materiale utilizzato per le sue opere. Un viaggio fantasmagorico.
5. La Fondazione Giorgio Cini
La Fondazione Giorgio Cini di San Giorgio Maggiore presenta la mostra On Fire. L’obiettivo della Fondazione è quello di recuperare l’isola di San Giorgio Maggiore, gravemente danneggiata da circa centocinquant’anni di occupazione militare, per reintegrarla nella vita di Venezia e farne un centro internazionale di attività culturali. Così, nell’ambito della 59ª edizione della Biennale di Venezia, la Galleria Tornabuoni propone fino al 24 luglio una mostra di opere realizzate o coinvolte dal fuoco. La mostra inizia con Yves Klein, poi Alberto Burri e le sue plastiche fuse, Pier Paolo Clazolari e i suoi tubi fluorescenti interrotti da candele appese al muro. Jannis Kounellis utilizza la fiamma per animare le sue sculture in acciaio. Una mostra da non perdere.
6. Il negozio Olivetti, Piazza San Marco 101
Le opere di due maestri della scultura: Lucio Fontana e Antony Gormley si incontrano per la prima volta all’interno del Negozio Olivetti. Dopo anni di abbandono, questo edificio progettato da Carlo Scarpa nel 1958 ha riaperto al pubblico. I visitatori possono trovare sculture di entrambi gli artisti, oltre a una selezione di disegni realizzati da Lucio Fontana tra il 1946 e il 1968 e modelli e quaderni di Antony Gormley. Il curatore Luca Massimo Barbero propone un’interazione tra le opere d’arte e lo spazio interno meticolosamente progettato. Il negozio Olivetti in Piazza San Marco è un capolavoro riconosciuto dell’architettura italiana del XX secolo. Costruito nel 1958 come showroom per le macchine prodotte dall’azienda Olivetti, è uno dei primi interventi moderni su un edificio storico e protetto, essendo un antico palazzo del XVI secolo. Oggi è gestito dal FIA (Fondo Ambiente Italiano) ed è un luogo privilegiato per le mostre.